C.A.T. STUFE E CAMINETTI
DI MASSOIA

La tua soddisfazione è il nostro primo obiettivo

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Centro di Assistenza Tecnica Autorizzato del GRUPPO PIAZZETTA per stufe e caminetti a legna/pellet e gas, formato direttamente dall'Azienda.

Dal 2003, operiamo sulla provincia di SONDRIO. Forniamo una risposta tempestiva (interventi in 24/48 ore), un servizio qualificato effettuato secondo le indicazioni del Gruppo Piazzetta.
La nostra Ditta è abilitata alla Camera di Commercio, di Sondrio, come previsto dal DM 37 alla lettera C in riferimento alla biomassa e combustibili fossili. Eseguiamo installazioni di stufe, caminetti e canne fumarie.


Spazzacamino
Servizio di manutenzione e pulizia di canne fumarie, stufe e caminetti a legna/pellet con strumentazione Wöhler.
Ad ogni intervento verrà rilasciato il Rapporto di controllo e manutenzione come previsto dal DM 37.

IL FUOCO E' L'ANIMA DI OGNI LUCE, NELLA LUCE SI AVVOLGE IL FUOCO
- György Lukács
  • 23010 Forcola, SO, Italia

Per qualunque informazione, risponderemo quanto prima. Puoi contattarci anche tramite whatsapp o telegram, in alternativa puoi compilare il form. Grazie per averci fatto visita. Ti aspettiamo presto!


SULLA TUTELA DEI DATI PERSONALI

C.A.T. STUFE E CAMINETTI DI MASSOIA informa che i dati personali raccolti, all’interno della presente pagina web, saranno trattati in formato cartaceo ed elettronico per dare esecuzione alla richiesta di Assistenza.

Tali dati saranno conservati per il tempo strettamente necessario a fornire il servizio richiesto, non saranno oggetto di diffusione.

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Pietro Massoia

Rappresentante dell'Impresa

Tecnico specializzato

Laura Di Donna

Collaboratrice

PICCOLI CLIENTI, GRANDI SODDISFAZIONI!

L'acquisto image
Acquistare un prodotto Piazzetta significa scegliere la qualità unita al risparmio.
Affidandoti a Piazzetta, entri in un mondo fatto di certezze.

Quanto calore produce una stufa a pellet?

La potenza termica di una stufa a pellet  varia in base alla potenza impostata. 

Quanto costa una stufa a pellet?

Il costo di una stufa a pellet varia in base alla tipologia scelta, ai rivestimenti e alla potenza richiesta e necessaria a riscaldare in modo ottimale la vostra abitazione. Inoltre vi è da aggiungere il costo dell'intervento di installazione, che talvonta può incidere sul costo finale.

Come devo fare per installare una stufa a pellet?

In seguito all'acquisto il tecnico specializzato si occuperà dell'installazione senza che voi dobbiate chiamare dell'altro personale specializzato.

E' vero che la prima accensione NON si può effettuare da soli?

Al momento dell'acquisto, la prima accensione della stufa a pellet e la sua taratura devono essere fatte dal tecnico specializzato.

Ho dimenticato di acquistare il pellet, posso utilizzare altri combustibili?

No, in quanto altri combustibili differenti dal pellet potrebbero compromettere il funzionamento della stufa. 

Si deve utilizzare sempre lo stesso tipo di pellet?

É consigliato.  In questo modo, infatti, la taratura dei parametri rimane corretta. 

Che caratteristiche deve avere il pellet?

Utilizzando pellet non idoneo possono verificarsi alcune problematiche, quali:
Intasamento precoce del braciere e dei condotti di evacuazione fumi.
Un aumento del consumo di combustibile e una diminuzione del rendimento.
La tendenza a sporcare notevolmente il vetro in brevissimo tempo.
La produzione di granuli incombusti e cenere pesante.
Sul mercato sono reperibili svariate tipologie di pellet con qualità e caratteristiche che cambiano a seconda della lavorazione e del tipo di essenze di legno impiegate.
Poiché le caratteristiche e la qualità del pellet influenzano notevolmente l’autonomia, il rendimento e il corretto funzionamento del prodotto, si consiglia di usare pellet di qualità.
Ai fini di garantire un funzionamento efficiente del prodotto, Piazzetta ha testato e programmato i propri prodotti con pellet avente le seguenti caratteristiche:

Dove devo conservare il pellet per mantenerlo in condizioni ottimali?

Quando il pellet viene stoccato in modo improprio, rischia di diventare umido, e l’umidità costituisce di fatto il principale fattore di rischio per danneggiarne la qualità. È fondamentale quindi scegliere un ambiente ventilato, asciutto e ben riparato.
Normalmente il pellet viene venduto in sacchi di materiale plastico termosaldato, quindi potete stoccarlo nel vostro garage, nel box auto, o anche in uno sgabuzzino purché privo di problemi di muffa o di eccessiva umidità. Alcuni consigli utili possono essere di non appoggiare i sacchi di pellet direttamente a terra, e se possibile utilizzare dei bancali di legno per creare un rialzo. Un’altra accortezza è quella di non appoggiare i sacchi direttamente al muro, ma di lasciare sempre almeno un paio di centimetri di aria.

Quanto dura un pieno di combustibile nella stufa a pellet?

Generalmente, una stufa a pellet ha un'autonomia di 14 ore, ma può arrivare fino alle 40, ciò dipende alla potenza impostata. 

Quanto costa il pellet?

Il prezzo del pellet varia dalla qualità e dalla tipologia del legno, ma in linea di massima si parte dai 3.00 euro ai 4.00 a sacco. Solitamente, un rivenditore non promuove mai il suo prodotto con sconti sul singolo pacchetto, ma sulla quantità. Ciò significa che, se acquistate una quantità di pellet pari a quello sufficiente per tutta la stagione invernale, risparmierete nel costo iniziale e nel trasporto che, in alcuni casi, è compreso.
Considerate, inoltre, che i prezzi migliori del pellet sono presenti nella stagione estiva, per cui se avete un luogo in cui approvvigionarlo, ricordatevi di farlo con tempo.

Quale manutenzione ordinaria devo effettuare sulla mia stufa a pellet?

La stufa a pellet necessita di interventi di manutenzione e pulizia ordinaria, specificati nel libretto delle istruzioni e riguardano la pulizia giornaliera che si effettua aspirando il crogiolo e svuotando, se necessario, il cassetto cenere, anche se, differentemente dalla legna, il pellet produce un livello molto basso di cenere. 

Come posso smaltire le ceneri residue prodotte dalla stufa a pellet?

Le ceneri residue prodotte dalla stufa a pellet possono essere utilizzate come fertilizzante per le vostre piante o per  i fiori, per lucidare l’argenteria e l’acciaio, per sciogliere la neve e il ghiaccio al posto del sale; in questo modo, non dovrete eliminarle con i rifiuti della spazzatura.

Con la stufa a pellets posso produrre acqua calda?

Solo nella tipologia ad acqua, collegata a un boiler di accumulo. 

Posso sostituire la caldaia con una stufa a pellet?

Se si possiede una caldaia, si può sostituirla con una stufa a pellet, ma non è mai consigliato. Questo perché la caldaia ha la doppia funzione di riscaldare tutti i locali e di produrre l'acqua calda sanitaria, mentre la stufa a pellet, se non nella versione anche per la produzione di acqua calda, non assolve questa funzione. 

Perché è necessario certificare una stufa a pellet?

La certificazione è rilasciata da un ingegnere nominato dall'Azienda installatrice o dall'Azienda stessa iscritta alla Camera di Commercio per la legge 37/08 (ex 46/90). La certificazione è necessaria per garantire sicurezza all'utente che richiede al rivenditore l'installazione di una stufa a pellet, tutelandolo in caso di anomalie nell'impianto. 

Come si cambia l’unità di trasmissione - o frequenza - al telecomando della stufa a pellet?

Telecomando con sportellino: aprire lo sportellino e premere contemporaneamente il tasto SET e OPT (tasti 10 e 12), selezionare con il tasto selezione menu (tasto 10) una delle otto unità di trasmissione (0-1-2-3-4-5-6-7). Quando le stufe escono di fabbrica sono tarate di default sulla frequenza 0. Scollegare il cavo di alimentazione ed entro 5 secondi premere il tasto ON/OFF mantenendolo premuto per circa 3-4 secondi. Un “bip” acustico segnala l’avvenuto cambio di frequenza.
Telecomando senza sportellino: premere contemporaneamente i tasti OK e ON/OFF per 5 secondi, quando appare la dicitura MENU RADIO ID premere la freccetta verso il basso e comparirà la dicitura NUOVA. Premere OK e con le freccette scegliere una nuova unità di trasmissione. Scollegare per qualche secondo e poi ricollegare il cavo di alimentazione e concludere premendo il tasto OK.

NB: se con valori tra 0 e 31 il problema persiste, provare ad impostare valori superiori al 32.

Noto della ruggine all’interno del focolare, è normale?

Eccessiva umidità o un tempo di non utilizzo prolungato possono portare alla formazione di ruggine su alcune parti non verniciate interne al prodotto o all’interno del focolare.
Questo è un fenomeno naturale che non compromette l’efficienza e la durata del prodotto e non è da considerarsi un difetto. Se si tratta dei deflettori interni come lo schienale o i laterali, per rimuovere ruggine o tracce di ossidazione è sufficiente rimuoverli e carteggiarne la superficie con della carta vetrata fine o con una spazzola d’acciaio. Dopo la carteggiatura è importante utilizzare l’apposita vernice spray resistente ad alte temperature per proteggere le superfici interne.

Con che frequenza va effettuata la pulizia della camera di combustione?

Le operazioni di manutenzione programmata devono essere effettuate almeno una volta all’anno, e comunque prima della messa in funzione dell’apparecchio dopo un lungo periodo di inattività. Per prenotare la manutenzione straordinaria è sempre preferibile contattare i tecnici a fine inverno o nel periodo primaverile.

Con quale frequenza va sostituita la guarnizione della porta?

Dipende dallo stato di usura, normalmente verifichiamo lo stato delle guarnizioni in occasione delle manutenzioni straordinarie, e se necessario le sostituiamo. In via generica è opportuno sostituire il cordone di tenuta della porta nel momento in cui inizia a deteriorarsi. Una guarnizione rovinata non garantisce una opportuna tenuta e comporta un maggior afflusso d’aria all’interno della camera di combustione. Dei segnali che possono far pensare ad una guarnizione da sostituire potrebbero essere un aumento del consumo di combustibile - legna o del pellet - e una fiamma tendenzialmente irregolare.

Quando pulisco i mobili trovo della polvere scura, da cosa può dipendere?

Quando si trova della polvere scura sui mobili è molto probabile che il bidoncino aspiracenere o il relativo aspirapolvere abbiano delle perdite: è consigliato verificare lo stato dei filtri e la tenuta ermetica dei loro componenti.
Le stufe a pellet funzionano per depressione in quanto un ventilatore elettrico aspira i fumi e i residui post combustione: questo significa che non possono esserci delle perdite o delle fuoriuscite di cenere durante il funzionamento. Nei casi in cui il ventilatore dei fumi dovesse avere qualche problema la stufa si bloccherebbe all’istante e sul telecomando comparirebbe un segnale di sicurezza.

Quale è il metodo corretto per accendere la legna?

Rimuovere dal piano fuoco la cenere in eccesso.
Aprire il registro aria primaria e secondaria al massimo, aprire completamente il registro fumi se il focolare è un caminetto prefabbricato o monoblocco.
Per un’accensione a basse emissioni: preparare 3-4 ciocchi di legna secca con una sezione trasversale di circa 5 x 5 cm ed una lunghezza di circa 20 cm che saranno posti sulla base del focolare; 6-8 pezzetti con sezione trasversale di circa. 2x2 ed una lunghezza circa. 15 cm da porre “a castello” sui ciocchi più grandi; l’apposito preparato per facilitare l’accensione (stoppino di truciolo o diavolina), fiammiferi.
Stratificare i ciocchi perpendicolarmente e ad una certa distanza l’uno dall’altro disponendo in basso i ciocchi più grossi e in alto i più fini.
Porre l’accenditore al centro del castello in corrispondenza del penultimo piano di legna.
Accendere con il fiammifero.
Lasciare che il fuoco si sviluppi, e solo quando le fiamme si saranno smorzate e avranno formato un letto di braci caricare nuovamente il prodotto in modo normale e regolare il registro fumi o i registri dell’aria comburente come indicato nel manuale del prodotto. Non usare mai benzina, kerosene, alcool, o altri liquidi simili per accendere il fuoco.

Come ricaricare legna nella stufa/caminetto?

Quando si è formato un letto sufficiente di braci, procedere con una nuova carica di combustibile:
Assicurarsi che eventuali registri o valvole di regolazione dei fumi, presenti nel prodotto o nell’impianto, siano aperte.
Aprire la porta lentamente per evitare fuoriuscita di fumo nell’ambiente e se necessario sistemare le braci.
Posizionare sopra le braci nuovi ceppi di legna con la maggior superficie possibile, preferibilmente priva di corteccia, a contatto con le braci.
Richiudere la porta ed aumentare l’afflusso di aria comburente per il tempo necessario a ravvivare la fiamma.
Se necessario, regolare gli eventuali registri o valvole di regolazione dei fumi, presenti nel prodotto o nell’impianto.
È vivamente raccomandato di non usare mai benzina, kerosene, alcool, o altri liquidi simili per ravvivare il fuoco.

Che caratteristiche deve avere la legna da combustione?

Le caratteristiche e la qualità della legna influenzano notevolmente l’autonomia, il rendimento, le emissioni in atmosfera ed il corretto funzionamento del prodotto. Bruciare legna troppo umida:
Fa sprecare gran parte delle calorie per l’evaporazione dell’acqua in essa contenuta.
Compromette la buona resa.
Aumenta il consumo di combustibile e diminuisce il rendimento.
Non garantisce il normale funzionamento dell’apparecchio.
Sporca notevolmente il vetro.
Incrosta notevolmente le pareti della camera di combustione e dell’impianto di scarico fumi.
Sono considerati idonei i legnami della famiglia delle latifoglie forti come ad esempio faggio, carpino, quercia, robinia, frassino, betulla, acero, olmo. Sono preferibili i legnami poco resinosi e di tipo consistente, con legno duro e pesante perché forniscono al focolare una fiamma sostenuta e persistente. Possono essere sconsigliati i legnami della famiglia delle conifere, il salice, il pioppo, ontano. Hanno la caratteristica di essere resinosi e creano tendenzialmente più fuliggine, poca brace, scoppiettii e richiedono una pulizia più frequente dell’apparecchio e dell’impianto di scarico fumi. Inoltre sono costituiti da un legno tenero e leggero che fornisce al focolare una fiamma vivace ma di breve durata, con un consumo di legna superiore a parità di potenza.

Che umidità deve avere la legna?

Si consiglia di usare legna ben stagionata e secca, con umidità inferiore al 20%.
La legna appena tagliata possiede un potere energetico inferiore del 50% rispetto a quella secca.
Per ottenere legna pronta da ardere è necessario che questa venga asciugata all’aperto ed al riparo dalle precipitazioni atmosferiche, almeno 2 anni dopo il taglio.
Come si vede dalla tabella sottostante, all’aumentare dell’umidità diminuisce il potere calorifico.

Come è opportuno stoccare la legna?

È fondamentale che la legna venga posizionata e stoccata in ambienti ventilati e privi di umidità. Vanno benissimo tettoie esterne, garage o anche cantine, purché ventilate. Considerando che l’esposizione al sole ne favorisce l’essicazione è preferibile posizionare la legna all’aperto, possibilmente a sud dell’abitazione. Non servono grandi metrature, possono essere sufficienti anche 4 metri quadrati.
È bene formare la pila di legna iniziando con i ciocchi più grossi e robusti, procedendo verso l’alto con una altezza massima che, per ragioni pratiche, non dovrebbe superare il metro e mezzo.
Quando la legna è all’aperto può essere un buon suggerimento quello di coprire la pila con un telo di nylon, facendo attenzione però a lasciare liberi i lati in modo da favorire passaggi di aria. Come ultima cosa, se possibile è bene evitare di appoggiare la legna direttamente sul pavimento o sul terreno, è bene appoggiare la pila ad un bancale di legno o magari su vecchie travi al dine di ottenere una migliore stagionatura e un maggior passaggio d’aria.

Come va effettuata la pulizia dei rivestimenti in Maiolica di stufe e caminetti?

I rivestimenti in Maiolica costituiscono dei veri e propri elementi di pregio che impreziosiscono ogni ambiente con la loro particolare eleganza. È importante però prendersene cura in modo adeguato e utilizzare il prodotto più adatto a mantenerli al meglio, come gli appositi detergenti per maioliche e materiali ceramici.
Di solito per pulire i rivestimenti è sufficiente:    
Rimuovere la polvere dal rivestimento utilizzando un panno soffice e asciutto.
Versare del detergente puro ed estenderlo direttamente sulle maioliche.
Aspettare qualche minuto che si asciughi completamente.
Rimuovere il detergente con un panno morbido e inumidito con acqua.
Asciugare il rivestimento con un panno asciutto.

N.B. Se non sai quale detergente acquistare puoi rivolgerti a noi ti suggeriremo il prodotto più idoneo.

Sul mio rivestimento noto delle cavillature a forma di “ragnatela”, che cosa sono?

Tale effetto costituisce una caratteristica propria delle maioliche destinate a rivestire corpi riscaldanti: l’effetto “ragnatela” visibile in alcuni punti del rivestimento in Maiolica (soprattutto nei punti in cui si raggiungono le temperature più alte), è il classico effetto definito craquelé. Le cavillature si verificano per il differente coefficiente di dilatazione tra il biscotto interno (substrato) e lo smalto esterno: con il calore sviluppato durante l'utilizzo, il biscotto interno si dilata e produce quelle micro fratture che producono la cosiddetta “ragnatela”. Si tratta quindi di una caratteristica propria della Maiolica che contribuisce a rendere unico ogni rivestimento, impreziosendone l’aspetto.

Posso riverniciare il mio rivestimento in Maiolica di un altro colore?

Non è possibile riverniciare i rivestimenti in Maiolica con altri colori. La verniciatura dei pannelli in Maiolica costituisce l’ultimo passo del processo produttivo della Maiolica: una volta prodotto il “biscotto”, ovvero il pannello ceramico ancora grezzo, lo smalto viene applicato sulla sua superficie tramite aerografo. L’applicazione dello smalto è una operazione molto delicata in quanto è necessario applicare la stessa quantità di smalto su tutta la superficie visibile del pezzo.
Ci sono smalti che prevedono un solo passaggio cioè l’applicazione di un solo smalto altri che prevedono l’applicazione di due tipi di smalto e in certi casi arriviamo anche a tre applicazioni.
Una volta che i pezzi sono smaltati devono essere cotti nuovamente all’interno degli appositi forni, per permettere la fusione dello smalto. Attraverso la cottura ad alte temperature lo smalto si aggrappa uniformemente al pannello di Maiolica.